lunedì 7 marzo 2016

Siccome il mese scorso ho parlato del Technirama 70 della Bella Addormentata, oggi faccio l'opposto e parlo del digitale in contesto disneyano... e mica solo disneyano. Lo sapete qual è il primo lungometraggio ad alto budget e distribuzione internazionale realizzato in digitale? E a quando risale? No, non è Star Wars Episodio II - Attacco dei Cloni (2002).

E' Bianca e Bernie nella terra dei canguri (The Rescuers Down Under, 1990). Caspita. Ecco il trailer su YouTube, ma è molto meno splendente del Blu-ray.



Questa storia riguarda Disney e Pixar. All'epoca la Pixar produceva solo cortometraggi (uno vinse l'Oscar, Tin Toy del 1988, un proto-Toy Story) e prima di diventare un nome a sè stante, collaborò attivamente con la Disney per... il CAPS.
CAPS sta per Computer Animation Production System: suona avveniristico, con un candore molto anni Ottanta. Ma fu avveniristico sul serio.

Prima del CAPS, i "cartoni animati" si realizzavano ancora alla vecchia maniera: fondale sul piano di ripresa, sul quale appoggiavi il rodovetro (leggasi foglio trasparente) con il fotogramma d'animazione dipinto sul retro, il tutto pigiato con un vetro che assicurava l'assemblaggio. Scattavi con la macchina da presa posta in verticale, perpendicolare al piano di ripresa. Cambiavi rodovetro. Ripetevi.
Con la Multiplane Camera ideata dalla Disney nella seconda metà degli anni Trenta, rodata con il corto The Old Mill prima e Biancaneve e i sette nani dopo, c'era una variante: i piani di ripresa erano più di uno, e la distanza di uno dall'altro era regolabile tramite un sistema di manovelle e binari. Serviva a creare un movimento di macchina in profondità all'interno dell'immagine, che semplicemente prima non era concepibile in un cartoon. Guardatela all'opera in questo piano sequenza di 45" in Pinocchio (1940).



Il CAPS fu l'evoluzione linguistica e produttiva della ripresa nel cinema d'animazione, rendendo tutto ciò antico. Con un software proprietario e hardware all'epoca sofisticato, il fotogramma si componeva col computer. Scannerizzavi il fondale, scannerizzavi il disegno dell'animazione (in bianco e nero, vuoto e senza colori, solo col clean-up), coloravi l'animazione cliccando qui e lì, esportavi. Esportavi il frame finito a 2K (nel 1989!!!), in 2048x1080, con profondità di colore a 48bit, senza compressione di alcun tipo, con ogni elemento che in fase di compositing era importato alla massima risoluzione. Chiaramente la distribuzione doveva avvenire in pellicola, passando per un apparato di film recording, cioè un apparecchio che riprendeva l'immagine digitale su pellicola.

Vantaggi del CAPS? Immensi: costi ridotti, coloratura delle animazioni velocissima, possibilità di gestire un numero potenzialmente infinito di "layer", cioè di strati di fondale. Per arrivare lì dove la Multiplane non poteva proprio fisicamente giungere. Una pipeline del tutto nuova che fu insignita di un Oscar tecnico speciale nel 1992. Una prima prova fu la sequenza finale dell'arcobaleno nella Sirenetta (1989): il felice esito dell'esperimento portò Bianca & Bernie nella terra dei canguri a essere realizzato interamente col CAPS. Entusiasti, i registi Mike Gabriel e Hendel Butoy si scatenarano subito con un piano sequenza iniziale sbalorditivo. Tutti gli elementi nella sequenza qui sotto sono realizzati a mano, anche se è difficile dirlo con la compressione di questo vecchio video. Consiglio di nuovo il Blu-ray.



Ora magari capite perché le versioni 3D di Il re leone e La bella e la bestia siano state sfornate in tempi relativamente rapidi: ogni fotogramma che compone quei film è già digitale e diviso in layer come quelli di Photoshop. Isolare gli elementi e rielaborarli in 3D è proponibile (per quanto discutibile a posteriori, ehm). Capirete pure perché, quando queste riedizioni hanno cominciato a perder colpi al boxoffice, La sirenetta 3D sia stato cancellato: quello fu l'ultimo lungo del canone a essere realizzato alla vecchia maniera, quindi gli elementi andavano separati manualmente da un'immagine unica, analogica. Qualcuno alla Disney avrà fatto festa quando hanno comunicato la cancellazione di un progetto titanico che non valeva la candela. Meno male.

Insomma, quando qualcuno vi chiede qual è stato il primo lungometraggio digitale cinematografico, potete pensare solo al cinema dal vero e spaccare il capello in quattro tra alcune sequenze di La minaccia fantasma, Vidocq, Arca russa o il citato Episodio II, oppure spiazzate tutti e dite: Bianca e Bernie nella terra dei canguri. Oh, i cartoni animati son cinema, no? Siamo precisi. ;-)